Abbiamo creato Il Numero Diez per portare nelle mani di ogni amante del calcio l’energia e il fascino delle maglie più amate. Sei curioso di conoscere tutte le novità e di vedere le maglie da calcio 2024 e 2025 di nazioni come Spagna, Germania, Italia, Argentina o Belgio? Europa 1980, propose una prima divisa dell’Italia minimalista, avente per novità solamente il girocollo e i bordi delle maniche leggermente più scuri, con i calzettoni completamente a tinta unita. Con l’adesione dell’Italia nel 1953 alla C.E.C.A (Comunità europea del carbone e dell’acciaio) si ebbero importanti conseguenze economiche e sociali per il bacino carbonifero del Sulcis e per le miniere a Carbonia. Grazie al secondo posto conquistato nel campionato 2009 e all’ottavo posto dell’Islanda nel ranking UEFA, il Breiðablik poté partecipare alla UEFA Women’s Champions League 2010-2011: dopo aver superato la fase a gironi come migliore seconda, fu eliminata nei sedicesimi di finale dalle francesi del Juvisy. Tre giorni più tardi, il 18 novembre, la nazionale del Titano ottiene un’altra storica vittoria contro il Liechtenstein a Vaduz per 1-3 grazie alle reti di Lorenzo Lazzari, ancora Nanni su rigore, mentre la terza rete la sigla Alessandro Golinucci. Con la diffusione del Cristianesimo, si vide la nascita del canto cristiano e della musica corale, alle quali venne affiancato, successivamente, l’accompagnamento dell’organo.

Segre fu il vero artefice e dinamico presidente di tutte le società minerarie in attività sia nel bacino carbonifero sulcitano sia in quello istriano, costruendo due nuove città operaie di fondazione vicino alle miniere: Arsia e Carbonia. Tuttavia, a causa della guerra, il piano venne accantonato e nel periodo compreso tra il 1940 e il 1943 tutte le miniere del bacino carbonifero del Sulcis furono militarizzate: furono raggiunti i massimi livelli di produzione di carbone con grandi sacrifici e numerosi incidenti sul lavoro, anche mortali. Dopo la fine del conflitto e la caduta del fascismo si visse un nuovo periodo di espansione economica, essendo le miniere carbonifere sulcitane rimaste le sole a poter garantire adeguati livelli di produzione nel paese, dopo che l’Istria e i suoi giacimenti erano passati alla Jugoslavia. Italia dell’epoca, fatto che aumentò notevolmente i livelli occupazionali nel Sulcis. In totale si possono contare più di quindici nuraghi e oltre dieci domus de janas disseminate nel territorio comunale. Della successiva civiltà fenicia e punica è documentata la presenza nell’importante insediamento di monte Sirai, già nuragico e poi romano, e in altri siti minori presenti nel territorio comunale. Il giacimento minerario fu scoperto nel 1900 e dato in concessione alla Società Vieille Montagne.

Seppur con andamento altalenante si ebbe un aumento delle ricerche minerarie e delle produzioni, specie carbonifere: in particolare per quel che riguarda il territorio dell’allora comune di Serbariu la scoperta del rilevante giacimento di Nuraxeddu – Serbariu diede un grande impulso ulteriore alle attività minerarie già in crescita, soprattutto negli anni del regime fascista durante il periodo dell’autarchia, tanto da rendersi necessario non solo lo sviluppo di numerosi e importanti impianti estrattivi e produttivi, ma anche la costruzione di una nuova città mineraria, come Carbonia, e di altri due nuovi centri abitati carboniferi minori, come Bacu Abis e Cortoghiana. Esplose così, non solo a Carbonia e nel Sulcis, ma anche in tutta la Sardegna e nel resto della penisola, un vasto movimento popolare di solidarietà e sostegno alla lotta dei minatori carboniferi con i seguenti gesti significativi: parecchi lavoratori sottoscrissero a loro favore mezza giornata di paga, come i dipendenti comunali di Carbonia; i commercianti della città aprirono crediti alle famiglie dei minatori; la C.G.I.L. La rituale cerimonia della fondazione di Carbonia, con le tipiche celebrazioni del regime di quel periodo, si realizzò, in presenza delle diverse autorità civili, militari e religiose, con la posa della prima pietra e di un astuccio contenente una pergamena (con i nomi dei partecipanti al rito battesimale della nuova città) nel fosso delle fondamenta della torre Littoria, ora torre Civica, primo edificio costruito in città sul monte Fossone.

Il governo, condividendo la scelta dell’A.Ca.I., decise così di fondare una nuova città mineraria, da costruire al servizio della miniera e dei suoi lavoratori. Lo sciopero bianco si attuò con la “non collaborazione”; i minatori, presenti regolarmente al lavoro nei cantieri minerari, dopo le 8 ore di normale servizio giornaliero non effettuarono più prestazioni straordinarie a cottimo (retribuite secondo la quantità di carbone estratto), in base a precedenti accordi aziendali, tanto che la produttività della Carbosarda scese del 50%. La direzione della Carbosarda reagì con misure drastiche e incontrollate ancora più pesanti di quelle sopra indicate, ricorrendo con intimidazioni alla Polizia e alla magistratura. Italia proclamarono uno sciopero di 24 ore in segno di solidarietà. Partito Comunista e diretto da Tito Morosini, delegato confederale del sindacato corporativo fascista dei lavoratori, iniziato con l’astensione totale dal lavoro nei pozzi carboniferi di Sirai. Il club dopo aver iniziato la sua attività agonistica nei campionati regionali, si conquistò per la prima volta la promozione nel Campionato Interregionale al termine dell’annata 1982-1983, poi, dopo diversi anni nelle divisioni regionali, a partire dalla stagione 1999-2000 prese parte alla nuova Serie D, tuttavia retrocedendo dopo appena un anno. Con l’addentrarsi nel terzo millennio lo stadio vide crescere la sua obsolescenza: dall’aprile all’agosto 2012 esso venne dichiarato inagibile, obbligando il Cagliari a giocare le sue gare casalinghe allo stadio Nereo Rocco di Trieste.

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