Il gioco del calcio è lo sport popolare per eccellenza, non solo in Italia, l’unico che unisce in un comune sentimento di entusiasmo e partecipazione tutte le fasce sociali e che riesce a tenere desta l’attenzione ben prima e ben dopo l’ora e mezza di durata della partita. Si cita quest’episodio giusto per passare il tempo, perché non succede nulla, almeno fino al 61’. È un classico di queste gare che chi inizia con l’idea di fare la partita e si veda frustrato alla fine sia più propenso a cadere nelle distrazioni e concedere l’episodio letale. Io seguiterò a tifare l’ASCOLI (non Bellini Pulcinelli e chi eventualmente nel futuro verrà). Chi sono i migliori “dribblatori” del mondo e i migliori facitori di goals? I giocatori olandesi sono fedeli al colore arancione. L’Avis si presenta al torneo con soli dieci giocatori(Flavio, Nicola, Bomber Chiesi, Cesare, Cricca, Pinciani, Domenico, Darìo, Piter e Angelo) a causa di ferie, lavoro e infortuni. È necessaria però una distinzione: ci sono stati tanti giocatori capaci di vincere partite o anche tornei da soli, grazie al loro particolare stato di grazia, o di caratterizzare con la loro presenza un’intera squadra, pensiamo a Vieri ad esempio. L’azienda può apparire sulle maglie dei giocatori, sui cartelloni pubblicitari negli stadi o durante le trasmissioni televisive delle partite.
Non fu facile all’inizio, stupide questioni razziali che poco hanno a che fare col calcio, ma poi sul campo sconfisse ogni pregiudizio a suon di prestazioni, fino al 1996 anno in cui passò all’Inter, non vinse nulla ma fu una delle cessioni che provocò più polemiche in quell’estate, di lì a poco invece la Lazio vincerà molto. L’appuntamento è fissato per il 4 dicembre a Belfast, maglia personalizzata calcio ma non se ne fa nulla. Non c’era nulla di diverso: vedevo bene che dai boschi ero passato in sacrestia. Un mese mi c’era voluto per capire che Dino vuol dire Corrado. Tali marchi non possono essere utilizzati in nessun modo per scopi commerciali. Doveva essere una furba, – mi disse, – di quelle che si fanno desiderare. Ore 21.40: è finita un’altra intensa giornata di lavoro. Tardo pomeriggio di un’ altra giornata caldissima: finalmente si respira! Il solito passeggio del sabato pomeriggio e l’immancabile venditore di pop-corn. Un sabato pomeriggio tra sciacquoni e arredi bagno! Che tu preferisca cantare i cori allo stadio o tifare dal divano di casa, goditi tutte le emozioni del calcio con le maglie da divisa dei più grandi club al mondo.
A partire dal portiere per arrivare agli attaccanti non c’è un giocatore che sfigura con la palla al piede. Anche perché un passo del genere crea inevitabili ripercussioni nello spogliatoio, visto che adesso il capocannoniere dell’ultimo campionato diventa il giocatore più pagato della rosa. La fine dl 2018 ha anche segnato la fine dell’esperienza vicentina di mister Giovanni Colella e l’arrivo in panca di Michele Serena. Non fermarsi mai anche quando ci si sente in gabbia! Questo design richiama le divise usate delle Furie Rosse ai mondiali di calcio negli Usa nel 1994 e che nella versione away bianca abbiamo rivisto anche (in modo decisamente rielaborato) all’Euro 2016. Cosa non piace? Il luogo era la sala delle conferenze stampa a Milanello, il centro sportivo del Milan, che in quei giorni ospitava la Nazionale Under 21 di calcio. Dopo dieci minuti di studio, la “prima” è più che buona per il Lecco: Corteggiano va via sulla sinistra e crossa al centro per il perfetto stacco di testa di Cardinio, che apre le marcature e stampa anche per questa stagione la fatidica doppia cifra. Dopo i 40° di oggi anche le piante chiedono aiuto! Milano per oggi è tutto, Striscia la Notizia, Luca & Valerio.
Basterà una scatola di pigne per la nuova stagione di Striscia? Una montagna di pigne! In effetti, per tutte le squadre è arrivato il momento di cambiare divisa e sfoggiare la nuova uniforme che sarà indossata in ogni partita. Diventa complesso scoprire dettami predefiniti, immaginare regole o abbinamenti cromatici che funzionino in sé: la reale forza di una maglia – al presente ma ancor più in una prospettiva dilatata – risiede nella sua forza evocativa, nell’insieme di associazioni d’idee scaturite, dai volti e dalle giocate di un campione che si fondono – appunto – con una certa divisa. Ma il portiere è anche un personaggio mitico, un pazzo non paragonabile ai dieci compagni in campo. A Città di Castello oggi c’è anche un alberello! Oggi sul ponte di Brooklyn. Io stavo lì al centrocampo, e tutti mi guardavano perché prima della partita gli avevo detto io gli faccio il cucchiaio, e loro mi avevano detto ma che sei scemo… Lui ti mandava in porta con gli occhi».