Gli amanti del calcio tendono spesso a portare con sé qualche gadget della squadra del cuore e, in generale, negozio maglie calcio di quelle che seguono. Molto di tutto ciò è merito del loro esperto e popolare allenatore: tanti applausi alle qualità di Di Giandomenico, che aveva a disposizione un piccolo gruppo di giocatrici ma ha portato la squadra dal fondo al secondo posto”. Di Giandomenico, 44 anni, aquilano, è da 10 alla guida dell’Italia femminile. L’intervista all’Equipe, di Berbizier – che è stato ct della Francia, poi dell’Italia – si fa ancora più interessante quando parla degli azzurri e del progetto di O’Shea: “Una squadra che non ha gli uomini per il gioco che vorrebbero fare: spende molte energie, produce un grande sforzo, ma non riesce mai a rompere la linea di difesa avversaria. Addirittura, nei pressi del cimitero di Poggioreale, ne è stato messo uno che recitava : “Che vi siete perso!”.
Tutti, quando ci vedono insieme, ci scambiano per sorelle o cugine ed è davvero bello sentirselo dire, visto che anche nei modi di fare e nei gusti siamo identiche. Irish Times e Irish Daily Mail ci vanno giù pesante nei titoli: “Una balbettante Irlanda barcolla, con montagne di dubbi in vista dei Mondiali”. E’ stato il tre-quarti più in vista ma, dopo essere stato tradito dal palo su una meta fatta, si è fatto scappare il pallone del sorpasso su di un placcaggio di Penaud. Allora può essere utile raccontare come la stampa irlandese giudica il match di domenica all’Olimpico. Come quando gli chiedono dei Bleus che sabato all’Olimpico affrontano l’Italia: “Nessuno crede più in qualcosa né in qualcuno. Anche se descritto da alcuni storici dell’epoca come modesto fortilizio, in realtà il castello di Maglie non era dissimile, in dimensioni e imponenza, ai castelli dei vicini comuni di Otranto o Corigliano. Anche questa proposta dovrebbe essere sperimentata a diversi livelli dal prossimo anno. Se pensate che a causa del costo contenuto la maglia possa essere una replica di terze parti, siete fuori strada, il prodotto è originale Puma e presenta tutti i sigilli di garanzia. Hristo Stoičkov, in passato, ha puntato su di lui, chissà che non possa essere proprio Despodov il suo erede in Italia.
Controllare la palla mentre corri con essa tra i piedi è un’abilità che deve essere affinata ed è importante che tu sappia come controllare la palla negli spazi ristretti, così saprai cosa fare quando un difensore cerca di chiuderti . E’ una formula che s’ispira alla Rugby League ed ha lo scopo di vivacizzare il gioco: almeno un paio di giocatori avversari dovranno restare più indietro per coprire il proprio territorio in caso di calcio avversario e non potranno salire in linea, diminuendo così le possibilità di placcaggio e dando agli attaccanti più occasioni di muoversi palla in mano; il gioco al piede risulterà comunque un arma strategicamente decisiva. Se la squadra in possesso di palla che si trova tra la propria linea dei 22 e quella di metà campo calcia in rimessa laterale, con la palla che tocca il terreno prima di uscire, avrà il diritto di battere la touche (oggi l’ovale passa agli avversari). L’emblematico capitano Parisse (5) è sopravvissuto in rimessa laterale ma non è mai stato davvero avanzante nel combattimento. Il mediano di mischia Tebaldi (6) è stato un pericolo costante e ha segnato una meta da opportunista, mentre l’apertura Allan (4) ha sbagliato due calci facili.
Altre due ragazze – Michela Sillari, Aura Muzzo – sono prese in considerazione come primi rincalzi. Sul campo le due immagini clou del Beckham griffato United le abbiamo nella pazzesca finale vinta in rimonta sul Bayern Monaco (due assist) e nella punizione segnata, proprio a casa sua, l’Old Trafford, con la maglia dell’Inghilterra nella decisiva sfida contro la Grecia, decisiva per la qualificazione al Mondiale 2002. Proprio dopo il Mondiale, si consumerà il dolorosso addio con la squadra della sua vita, in direzione Madrid, proprio per il burrascoso rapporto col manager Ferguson. 0-0 finale contro il Kazakistan assicura all’Islanda una storica prima qualificazione a un evento di calcio internazionale. Il premio del miglior allenatore del Sei Nazioni va ad Andrea Di Giandomenico: “Le italiane quest’anno sono state eccellenti, dal combattuto pari col Galles all’alta qualità nel gioco d’attacco mostrata contro squadre come Francia ed Inghilterra. L’anno successivo non seguì i ramarri in Serie C, preferendo continuare a giocare tra i dilettanti dell’Azzanese: tornerà anni dopo al Pordenone come allenatore delle giovanili, guidando i neroverdi (categoria giovanissimi) al titolo di campioni regionali e al terzo posto ai campionati nazionali (1988-1989) dietro Bologna e Napoli, a pari merito con il Torino. Mantiene il pallone, offre delle sequenze interessanti, ma non in continuità.
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