PERUGIA – “In viaggio con la storia del Calcio”: è Perugia – fino al 9 marzo al Centro servizi “Galeazzo Alessi” ad ingresso gratuito – la prima delle 15 tappe della più grande mostra diffusa dei cimeli del calcio. La stagione 2012-2013 vede ancora i friulani sconfitti ai play-off di Champions League, stavolta per mano dei portoghesi dello Sporting Braga: dopo l’1-1 in Portogallo, allo Stadio Friuli la gara termina ai calci di rigore dopo l’1-1 dei tempi regolamentari. La Roma ospita all’Olimpico il Milan, ancora a punteggio pieno, con l’intento di riscattare un inizio di campionato in sordina. Poiché la pubblicità sulle maglie di calcio è ancora vietata dalla FIGC, Sanson ‘aggira’ il divieto posizionando il marchio della sua impresa sui pantaloncini dei giocatori. Nella stagione 1984-1985 l’Udinese cede molti giocatori importanti, ma riesce a trattenere Zico. La stagione 2005-2006 è difficile per i friulani: Cosmi viene esonerato a stagione in corso e viene sostituito da Loris Dominissini, a sua volta esonerato e rimpiazzato da Giovanni Galeone. Il volume verrà presentato venerdì 10 maggio alle ore 19 presso la sala meeting della Libreria Universal a Maglie (LE), nel corso di un evento, organizzato in collaborazione con AMA Salentea, all’insegna delle rotte del calcio britannico accompagnate dalle letture in musica di Lucio Della Villa.
Tuttavia, il club potrebbe comunque salvarsi, poiché nel 1926 viene promossa una riforma dei campionati, la cosiddetta Carta di Viareggio. Nel 1939 venne annesso il convento dei frati Cappuccini. Non possiamo, pur comprendendo tutte le difficoltà interne che il dopo Brexit ha creato nel Regno Unito, che sono, come sapete tutti, difficoltà enormi, accettare l’idea che di questi tre dossier si parli solo in futuro nell’ambito di una generale discussione sui nostri rapporti. La prima partecipazione a un campionato ufficiale FIGC risale al Campionato Promozione 1912-1913: in quell’anno l’Udinese si iscrive al Campionato Veneto di Promozione a tre squadre, insieme al Padova e al Petrarca Padova. Nell’estate del 1990 l’Udinese è di nuovo condannata per illecito sportivo: la sanzione consiste in cinque punti di penalizzazione al club e cinque anni di deferimento al presidente Pozzo, accusato di aver contattato Gianmarco Calleri, allora presidente della Lazio, e di aver cercato di convincerlo a far perdere la sua squadra. Nel prosieguo dell’annata i bianconeri raggiungono, come quattro anni prima, le semifinali di Coppa Italia, perdendo però contro la Fiorentina. Nel luglio del 1986 Giampaolo Pozzo viene a sapere casualmente che la società è in vendita; infatti la moglie Linda, durante un taglio dal parrucchiere, ha sentito la notizia proprio da Dal Cin che era seduto accanto a lei.
Il 3 dicembre dello stesso anno venne modificato lo status giuridico dell’azienda, trasformandola da società in accomandita in una società per azioni, con un capitale sociale di 60 milioni di marchi. Nella stagione 1979-1980 i friulani concludono il campionato al quindicesimo posto, retrocedendo in Serie B dopo un solo anno. Chiude la stagione con 10 presenze e 1 rete messa a segno. Nella stagione 2014-2015 i friulani vengono eliminati agli ottavi di finale di Coppa Italia dal Napoli, mentre in campionato, dopo una discreta partenza, l’Udinese si salva ma non va oltre il sedicesimo piazzamento in classifica con 41 punti conquistati. Il primo risultato importante dalla fondazione del club corrisponde al raggiungimento della finale di Coppa Italia nel 1922: l’Udinese viene sconfitta 1-0 dal Vado. La squadra non riesce però a mantenere a lungo il primo posto e a marzo de Canio, a causa degli scarsi risultati fin lì conseguiti, viene esonerato e sostituito da Luciano Spalletti. Un’altra ipotesi sull’etimologia del termine Modugno è legata al nome della piccola altura dove sorse il primo borgo modugnese: La Motta. Al termine della stagione il direttore generale Leonardi e l’attaccante Quagliarella lasciano la squadra, per accasarsi rispettivamente al Parma e al Napoli.
Nell’estate del 2007 Pasquale Marino diventa il nuovo allenatore della squadra, mentre sul mercato il club acquista gli attaccanti Fabio Quagliarella e Antonio Floro Flores. Il 22 maggio, in seguito al pareggio per 0-0 contro il Milan, la squadra stabilisce il nuovo record di punti conquistati in Serie A (66), superando il precedente record di 64 punti stabilito da Alberto Zaccheroni nel campionato 1997-1998 (record ottenuto però in un campionato di sole 34 giornate anziché 38). Inoltre, Antonio Di Natale si riconferma capocannoniere della Serie A con 28 marcature, mentre al portiere Samir Handanovič spetta il record di rigori parati, con 6 penalty neutralizzati su 8 calciati. Negli anni successivi l’Udinese alterna promozioni in Serie A e retrocessioni in Serie B: nel campionato 1988-1989, guidati dall’allenatore Nedo Sonetti e dai gol di Totò de Vitis, i friulani sono promossi nella massima serie. La permenenza nella massima serie dura poco: la squadra conclude il torneo 1925-1926 in ultima posizione. Così il 28 luglio 1986 subentra a Lamberto Mazza come presidente dell’Udinese, ma la sua avventura in bianconero inizia subito in salita: infatti inizialmente Pozzo doveva essere a capo di una cordata di imprenditori friulani, ma ben presto si accorse di essere stato lasciato solo, e trova inoltre una squadra che è appena stata retrocessa in Serie B dalla giustizia sportiva a causa dello scandalo del Totonero-bis (la pena viene rivista in appello e commutata in nove punti di penalizzazione nella Serie A 1986-1987). Nonostante la penalizzazione e la quasi certa retrocessione, Pozzo va controcorrente e acquista giocatori di spessore, sia per garantire la regolarità del campionato sia per far vedere ai tifosi di avere a cuore le sorti della squadra: arrivano a Udine, tra gli altri, Francesco Graziani e Fulvio Collovati.