Le maglie calcio personalizzate rappresentano un ottimo strumento per veicolare il tuo brand considerando la visibilità costante che garantiscono. Si tratta di uno strumento utile che ti permette di recuperare molto tempo. Si tratta di quella visione del futuro che, secondo l’analista John Kernan, «Nike sta esprimendo meglio di chiunque altro perché sono vicini al consumatore e sono in grado di dettare le tendenze nelle città chiave». Quelle, cioè, caratterizzate da multiculturalismo, integrazione e una “squadra del popolo” nell’accezione che vuole la stessa in grado di unire la più ampia fetta di pubblico possibile: in tal senso non sembra difficile immaginare un coinvolgimento di Jordan in realtà calcistiche come Londra (Chelsea e Tottenham), Milano (Inter), Barcellona, Berlino (Hertha) e altri club in grado di andare oltre il campo e le sue logiche troppo stringenti. Una occasione davvero speciale per visitare lo stadio, gli spogliatoi, scendere in campo e vivere il pre-partita nell’area vip. Dopo lo splendido stacco vincente contro il Sassuolo, determinante per bissare la vittoria casalinga prenatalizia contro il Benevento dopo un lungo digiuno casalingo, maglia personalizzata calcio tocca al bulgaro Andrey Gălăbinov scendere in campo. Il 24 marzo 2013 perdendo in casa contro la Vigor Lamezia per 3 a 0 retrocede matematicamente in Serie D con ben 6 giornate d’anticipo, dopo aver trascorso tre stagioni nel calcio professionistico.
I particolare Nike ha imposto ai commercianti una serie di misure dirette e indirette per «limitare le vendite al di fuori del territorio loro assegnato, tra cui clausole che le vietavano esplicitamente, obblighi di reindirizzare gli ordini non provenienti dal territorio di competenza a Nike stessa e clausole che prevedevano il doppio versamento dei diritti di licenza per le vendite al di fuori del territorio». Nel giugno 2017 la Commissione ha aperto un’indagine antitrust su alcune pratiche di concessione delle licenze e distribuzione di Nike, per accertare se l’azienda stesse limitando illegalmente la vendita transfrontaliera e online, da parte dei commercianti, di prodotti sotto licenza all’interno del mercato unico dell’UE. L’accordo prevede che la società sarà gestita congiuntamente dai gruppi contraenti, con la permanenza dell’attuale Consiglio d’Amministrazione arricchito dalla presenza di due rappresentanti del gruppo acquirente, fino all’approvazione del bilancio al 30 giugno 2012 e, comunque, fino alla stesura del contratto definitivo, che avverrà entro il 15 settembre prossimo.
Ciò consentirà, comunque, agli acquirenti di operare e gestire la società secondo i propri programmi”. Un tempo, il cambiamento era reso ancora più evidente perché i social network non esistevano, e tra un anno scolastico e l’altro si stava quasi tre mesi interi senza vedere i propri compagni di classe o avere loro notizie. La moglie stessa di Collovati sui social network e altri personaggi più o meno noti del mondo dello sport stanno cercando di difendere l’opinionista Rai, ma purtroppo non c’è alcunché di difendibile. 4 Milioni di euro è il valore complessivo degli oggetti ospitati nelle teche e nelle vetrine di “Eroi del Calcio”, una vera e propria cassaforte della memoria storica dello sport più popolare al mondo. La Commissione europea ha inflitto al colosso americano dell’abbigliamento e delle calzature sportive una multa da 12,55 milioni di euro per avere bloccato le vendite tra un Paese e l’altro del merchandise di alcune delle più rinomate squadre di calcio europee. Le violazioni si sarebbero verificate tra il 2004 e il 2017 e riguardano il merchandise di Fc Barcelona, Manchester United, Juventus, Inter, As Roma e della federazione calcistica francese. Le restrizioni alle vendite, ritenute pratica che ostacola la concorrenza, riguardavano il merchandising di alcune delle squadre di calcio e delle federazioni più famose d’Europa, di cui Nike detiene la licenza: squadre del calibro di FC Barcelona, Manchester United, Juventus, Internazionale Milano e AS Roma, nonché di federazioni nazionali come la federazione calcistica francese.
Oggetto delle pratiche illecite, seppur in diversa misura, erano i prodotti di merchandising sotto licenza di squadre del calibro di Barcelona, Manchester United, Juventus, Inter e Roma, nonché di federazioni nazionali come la federazione calcistica francese. La Commissione europea ha inflitto a Nike una sanzione di 12,5 milioni di euro per aver impedito ai commercianti di vendere alcuni prodotti di merchandising sotto licenza ad altri paesi dello Spazio economico europeo. Su altri articoli, i cosiddetti “prodotti di merchandising sotto licenza”, figurano invece solo i simboli di una squadra di calcio o di una federazione e non i marchi commerciali di Nike. “I prodotti ufficiali della squadra del cuore, come sciarpe o magliette, sono spesso oggetti di culto per i tifosi di calcio – ha detto Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza – Nike ha impedito a molti dei suoi licenziatari di vendere questi prodotti in altri paesi, riducendo così la scelta offerta ai consumatori e facendo salire i prezzi.
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