Dal momento nel quale ho interrotto la criogenesi al Dall’Ara a questo in cui scrivo ho pensato a come potevo fare un commento ironico sull’ennesima partita scialba, sull’ennesima sconfitta interna, sull’ennesima batosta con una “grande”, sull’ennesima giornata senza alcun orgoglio del Bfc. Fare presente che al Dall’Ara abbiamo perso troppo. Questo servirebbe per fare amare la squadra, perchè l’amore per la maglia è un asset che nemmeno le gestioni porceddiane o guaraldiane riescono a intaccare seriamente. Anche a Destro è chiesto di fare il centrale aggiunto (tanto che da un suo fallo nasce il primo gol), forse perchè ormai la fiducia in Mirante è tale che avere dieci difensori sembra l’unica opzione. Ormai al terzo campionato una squadra di metà classifica dovrebbe avere delle certezze, dovrebbe avere una identità e la capacità di stare in campo e dare battaglia anche con avversari più titolati. Il campo. No fatturato, no intrattenimento, no flash mob.
Colpa anche di chi va in campo però, e colpa pure di chi non ha ancora capito cosa chiedono i tifosi più inutilmente brontoloni d’Italia. A me non sta simpatico il Berlusconi politico ma dargli addosso anche per questo mi sembra esagerato. Per quanto mi stia sulle palle Berlusconi e la sua lingua lunga, devo dire che questa statistica è incompleta. Sotto la guida del nuovo allenatore José Mourinho, Higuaín entra nella storia del club madrileno siglando, ai danni del Milan, la rete numero 700 delle merengues nella massima competizione europea, prima squadra a raggiungere tale cifra per quanto concerne i gol realizzati. Ma ogni brontolatore dedica molte più energie fisiche e mentali ad amare questo club di quanto non lo faccia chi lo rappresenta. Tutto ciò dovrebbero far riflettere chi governa. La Juve è molto più forte, questo è ovvio, e probabilmente anche se giocassimo con il coltello fra i denti finiremmo per perdere, però non è che allora vale tutto. Ma dai, non posso raccontare una non-partita, non abbiamo visto palla nel senso letterale del termine perchè proprio non l’abbiamo mai avuta tra i piedi e allora ok che la Juve è più forte, ma non ci sto, non è scusabile quando è una costante di questi ultimi tre anni.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha fatto ritorno nel suo quartiere natale, abitato prevalentemente da pescatori, per avviare l’attività di armatore. Mamma mia che Brasile, nel senso di poca roba: belli i gol di Maicon ed Elano, ma bello pure quello del mitico Yun Nam della Corea del Nord che ha fatto gol alla squadra più fanosa del mondo (nella foto Maicon). Lui dice sempre che il milan è il club più titolato al mondo ed è una balla colossale. Detto questo il Milan è la squadra che al mondo ha vinto più trofei internazionali, è un dato di fatto. Il campionato però fu vinto per la dodicesima volta con 5 punti di vantaggio sul Barcellona, restando in testa dalla decima giornata fino all’ultima. Non bisogna promettere l’impossibile, bisogna però evitare di ripetere gli stessi errori in eterno. Negli anni ’80 gli ultrà sfoggiavano spesso un bandierone con impresso il disegno di una lupa simile a quella capitolina.
La tedesca Adidas sponsorizza il River Plate (nonché lo stesso Real Madrid) da ben 36 anni. L’Associazione Calcio Milan S.p.A. controlla il 100% di Milan Entertainment S.r.l., di Milan Real Estate S.p.A. e di Fondazione Milan – Onlus; possiede inoltre il 50% di M-I Stadio S.r.l. Avverserei il Berlusca malefico su tutto, ma certamente qui si riferisce ai trofei internazionali, dove il Milan è la squadra più vittoriosa insieme al Boca Juniors. Ricordo un mio compagno di università che disse “grande presidente, con tutti i trofei che c’ha fatto vincere il voto se lo merita” e quel giorno mi son sentito disgustato. Lui non dice “il club con più trofei internazionali” (in quel caso sarebbe vero) ma la spara proprio grossa. Una goduria rara, siamo davanti al Chievo vincendo a casa loro la notte di Natale proprio mentre escono i dati sul raccolto delle arance. La Fiorentina ha avuto in sorte una delle principali candidate al titolo, il Tottenham di Herry Kane. Insieme alla sua famiglia si trasferisce nella città di Nankatsu, dove si iscrive alla scuola pubblica per l’ultimo anno delle elementari. In maglia amarillo è rinato Roberto Soldado, che in coppia con Bakambu, forma una coppia d’attacco micidiale per rapidità e concretezza, in attesa del ritorno di Leo Baptistao.